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L’apprendimento STEAM

EDUCAZIONE TRA SCIENZA E SOCIETÀ

STEAM (s.): VAPORE. Stato fisico della materia in fase aeriforme che si trova in equilibrio con la sua fase liquida. Nell’uso comune, è spesso riferito al vapore acqueo. Si utilizza anche in frasi idiomatiche originate durante la rivoluzione industriale, che richiamano l’utilizzo del vapore per la produzione e la locomozione: “a tutto vapore”, nel significato di “dare fondo a tutte le risorse”, “avanti a tutta velocità”.

No, non è di questo STEAM che stiamo parlando (anche se certamente la scelta non è stata casuale, ma per evocare immagini di progresso tecnico e prosperità), ma dell’acronimo STEAM, che si utilizza per indicare le discipline che ricadono sotto l’ombrello di “science, technology, engineering, mathematics” (STEM), con l’aggiunta della A di “arts” ad indicare che tutte queste discipline possano rapportarsi con le arti per essere ancora più efficaci e rilevanti nella società.

La definizione delle discipline STEAM ha implicazioni in vari settori, compreso quello educativo, e sono molti i paesi che hanno deciso di investire (o indicato la volontà di investire) per garantire sviluppo e prosperità su basi tecnologiche. L’idea è stata formalizzata negli Stati Uniti all’inizio degli anni 2000, quando la National Science Foundation ha individuato queste aree come critiche per la formazione degli studenti negli anni a venire. Nell’Unione Europea, le competenze STEAM sono un pilastro del programma Horizon Europe, l’iniziativa settennale per la ricerca e l’innovazione, e sono al centro dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile dell’Organizzazione delle Nazioni Unite. Per calare queste affermazioni in ambito lavorativo, possiamo guardare alle statistiche di occupabilità e retribuzione, da questi si può ben argomentare che l’apprendimento delle discipline STEAM garantisca un futuro lavorativo più sicuro e più prospero.

Tutto questo è certamente vero.

Ma non è per questo che bisogna ritenere fondamentale l’apprendimento delle discipline STEAM. La sicurezza lavorativa e la prosperità economica sono certamente aspetti fondamentali della realizzazione individuale, ma sarebbe estreamente riduttivo pensare alle discipline scientifiche in termini puramente pratici ed economici.

L’aspetto più importante che le queste discipline possono trasmettere è infatti il valore del pensiero scientifico. Il fatto che la scienza, lungi dall’essere un corpus di informazioni dogmatiche da assorbire e recitare a comando, sia in realtà un approccio: un modo di guardare il mondo che richiede continua ricerca, spirito critico, capacità di analisi, intraprendenza, ma soprattutto (ed è importante ricordarlo sempre) l’umiltà di sottomettere le proprie idee al confronto con la realtà. Da questo seguono altri principi: la replicabilità degli esperimenti, la trasparenza dei metodi, l’accessibilità dei risultati, il confronto tra pari. Ma alla base c’è sempre quell’idea fondamentale, ossia che il metodo scientifico è la più alta forma di onestà: ammettere che il mondo è come è, e non come pensiamo che sia.

A questi pilasti dell’etica scientifica si unisce un altro aspetto necessario per parlare di scienza: lo sforzo costante di misurare. Fin dalla sua prima concezione come metodo empirico, la chiave del successo del pensiero scientifico è stata sempre la capacità di trasformare le esperienze in misure, e di utilizzare i metodi della matematica per ottenere risultati confrontabili. Nessuno l’ha mai detto meglio dello stesso Galileo: “La filosofia della natura è scritta in questo grandissimo libro che continuamente ci sta aperto dinanzi a gli occhi (io dico l’universo), ma non si può intendere se prima non s’impara a intender la lingua, e conoscere i caratteri nei quali è scritto. Egli è scritto in lingua matematica.” (Il Saggiatore, 1623)

Su queste basi, è facile vedere come l’apprendimento delle discipline STEAM sia di importanza critica non solo per gli aspetti pratici, ma soprattutto per la crescita culturale e il progresso sociale. È importante inoltre ricordare che un aspetto fondamentale dell’approccio educativo alle discipline STEAM è rappresentato proprio dall’essere raccolte sotto un unico termine: l’integrazione. Superando l’approccio dell’insegnamento diviso per materie, l’apprendimento scientifico viene affrontato in maniera organica, mettendo insieme conoscenza (la parte science), tecnica (technology), applicazioni (engineering), metodi numerici e pensiero logico (mathematics) e anche creatività e comunicazione (arts). Le lezioni si svincolano dalla presentazione frontale e diventano progetti interdisciplinari, in maniera non diversa quanto poi avviene effettivamente nella vita quotidiana, dove le competenze non sono separate ma interdipendenti.

Proprio la possibilità di apprendere attraverso la realizzazione di progetti (project-based learning) e di acquisire competenze attraverso la ricerca e la soluzione di problemi (inquiry-based learning) si presta in maniera preziosa allo sviluppo delle caratteristiche fondamentali per la realizzazione come individui e come cittadini consapevoli, favorendo lo sviluppo del pensiero critico e la formazione di una atteggiamento all’appredimento che possa accompagnare durante tutta la vita (lifelong learning). L’approccio fortemene applicativo, che non separa teoria e pratica ma che si concentra sulle competenze, è ben adattato alle modalità di apprendimento naturali, per prove ed errori, che caratterizzato lo sviluppo cerebrare anche dei più piccoli.

Da ultimo, proprio dal confronto tra l’interdipendenza delle discipline e la realizzazione delle diversità indivuali, nasce la consapevolezza dell’importanza della collaborazione e della cooperazione, in quanto ciascuno dei partecipanti può portare il proprio contributo alla realizzazione dei progetti, in maniera diversa in base alle proprie abilità, esperienze, e inclinazioni. Per questo, risulta di particolare importanza la presenza all’interno dell’ombrello delle discipline STEAM delle arti e in generale degli studi umanistici: non solo come è gia stato detto per rendere più efficace ed innovativa l’applicazione delle competenze, ma anche come strumento di inclusività. A dimostrazione del fatto che il pensiero scientifico non sia ristretto solo a chi si muove con facilità all’interno degli ambiti formali delle scienze, ma che costituisca un vero e proprio patrimonio comune, fondamento di una società aperta, prospera, giusta, e proiettata verso il futuro. Che costituisce, alla fine, il diritto di ogni individuo, e in special modo per i cittadini di domani.

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