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La fortuna di essere diversi!

“Quando perdiamo il diritto di essere differenti, perdiamo il privilegio di essere liberi”
C. Hughes

costituiscono, come suggerisce Hughes nella sua celebre citazione, un prezioso privilegio per sperimentare la nostra libertà.
La diversità è capace di suscitare nel nostro mondo interno vissuti emotivi a volte contastanti: curiosità verso ciò che è altro da noi, paura per ciò che ci “somiglia” poco, in alcuni casi diffidenza. Da questi vissuti emotivi nascono poi i nostri comportamenti: di empatia e solidarietà ma, in alcuni casi, anche di pregiudizio e rifiuto.
Le diversità!
Educare alla diversità non solo è possibile, ma sopratutto è indispensabile per permettere a bambini ed adolescenti di diventare adulti liberi, capaci di vivere nel rispetto reciproco e nella ricchezza della relazione che la diversità stessa offre.
Le possibilità di interazione con la diversità comprendono aspetti di vita diversi fra loro, si parla di diversità:

• etniche
• culturali
• religiose
• di abilità
• di identità di genere
• di orientamento sessuale
• di struttura familiare[…].

L’aspetto che accomuna queste condizioni è la percezione che noi abbiamo, dal nostro punto di vista, di percepire ciò che è diverso da noi, in realtà noi stessi costituiamo una diversità per l’altro.
Un processo psico-socio-educativo… Si sente molto spesso parlare di educazione alla diversità in realtà entrare in relazione con ciò che è “diverso” da noi implica una serie di aspetti non solo educativi ma anche relazionali ed emotivi.
Educare alla diversità implica conoscere ciò che è diverso da noi. Seppur l’azione conoscitiva ci sembri sempre “molto” distante dall’azione pratica, in realtà è premessa di azioni e comportamenti che possono arginare la formazione sia di pregiudizi, che di discriminazioni. Può rivelarsi molto utile a scuola o in famiglia dedicarsi a letture informative o alla visione di documentari che ci permettano di conoscere la diversità” prima da un punto di vista teorico.
Relazionarsi con la diversità significa saper “stare con…” dunque appartiene alla sfera socio-relazionale che ci permette di interagire in contesti eterogenei in cui poter fare esperienza di quella conoscenza acquisita da un punto di vista “teorico”. La famiglia, ad esempio, può essere promotore di eventi extra-scolastici ad esempio gite, l’organizzazione di una festa o di un pranzo, momentii di gioco condiviso, in cui il bambino sperimenta la
relazione con l’altro.
Ascoltare le proprie emozioni significa entrare in contatto con tutte le sensazioni che la “diversità” suscita in noi: timore, diffidenza, curiosità (…) trovando in questi l’espressione funzionale per preservare il benessere personale e dell’altro in una pacifica e soddisfacente convivenza. La scuola in questo caso in collaborazione con gli psicologi può allestire spazi in cui bambini e ragazzi possano esternare le proprie emozioni nate dall’incontro con la “diversità”. La messa in parola dei propri stati emotivi, guidata dall’aiuto di un professionista, permette di far emergere comportamenti empatici e dunque preventivi di qualsiasi forma di discriminazione.
Affinché questo processo psico-socio-educativo avvenga e non tralasci nessun aspetto coinvolto, è richiesto non solo del tempo ma anche il coinvolgimento di una serie di variabili che devono diventare uno spazio utile a favorire e sostenere questo complesso processo. La scuola e la famiglia sono sicuramente due grandi e fondamentali agenzie educative che devono proporsi come modello educativo alla diversità.
Utilità ed obiettivi dell’educare alla diversità. Risulta dunque di fondamentale importanza far diventare scuola e famiglia autori di buone prassi sociali per bambini ed adolescenti. Sarà proprio l’attuarsi di queste buone prassi a
permettere un’azione preventiva sul pregiudizio e su svariate forme di comportamenti discriminatori, affiancando all’azione delle grandi agenzie educative la volontà di creare spazi per allenare alla complessità, in termini sociali e psicologici, andando a potenziare life skills quali: consapevolezza di sé, gestione delle emozioni, efficacia comunicativa e relazionale ed empatia.
In ultimo, non per importanza, dobbiamo ricordare di…”non perdere l’occasione di essere liberi”!
Sitografia
www.educarealledifferenze.it
www.lifeskills.it

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